Una riforma utile ma che rischia di causare una spirale di delegittimazione dell’intero processo di riforma del sistema educativo. I nostri giovani saranno, così, ulteriormente incoraggiati a rimpiangere il mondo di ieri invece di impegnarsi per costruire quello di domani. Scuola e lavoro rappresentano due esperienze centrali e distinte della nostra vita. La scuola ha una funzione insostituibile nel garantire che il lavoro possa essere affrontato con la necessaria padronanza culturale.
- L’infanzia e l’adolescenza (fino a sedici anni) rappresentano il “tempo della scuola”, delle competenze culturali di base in grado di sostenere la capacità di apprendere per tutta la vita.
- Il periodo appena successivo (tra i sedici e i diciannove anni) costituisce il tempo del “confine”, dell’intreccio tra i sistemi formativi (scuola, formazione professionale, formazione sul lavoro). Integrati ma non confusi, macedonia e non marmellata.
- Nella formazione per tutto l’arco della vita, nel “tempo del lavoro”, la scuola deve rimanere un punto di riferimento significativo per l’approfondimento culturale (elemento non marginale anche della riconversione professionale).
Ebbene, possiamo costruire assieme degli strumenti che accompagnino i giovani dell’Alto Friuli a vivere delle esperienze piene in tali settori?