Nell’inverno 2016/17 il Lago di Molveno è stato svuotato per la manutenzione degli impianti idroelettrici in esso contenuti. Un evento che, da condizione sfavorevole, si è trasformato in opportunità grazie all’Amministrazione comunale che in questo nuovo spazio ha realizzato un progetto culturale. Un esempio di ciò che possono offrire le risorse naturali delle montagne. L’amministrazione comunale ha messo a punto un progetto per rendere l’esperienza dello svuotamento del bacino un evento unico, irripetibile e immancabile.
Ecco di cosa si tratta. L’Opera si compone di tre elementi principali grazie ai quali entrare in contatto con la profondità del lago, sia fisica che metaforica:
• un paesaggio sonoro (soundscape) installato lungo una porzione del fondale di ampiezza 400 metri e profondità 50, all’interno del quale creare degli itinerari di ascolto e avvolgimento sonoro. La musica sarà del celebre musicista Luca Saporiti, attuale bassista dei Marlene Kuntz;
• un tavolo di dimensioni significative (100 metri), costruito con le assi provenienti dalle segherie di Molveno e del territorio, installato nel fondale del lago;
• una scultura monumentale in ferro, costituita di 3 parti modulari prospettiche, raffigurante un’icona del lago, che rimanga residente.
Tutto ciò che è avvenuto nel lago è stato diffuso in modo “remote” a diverse altre location.
Ognuno di questi luoghi, sono diventati un punto dove potere assistere a tutto quello che l’Opera trasmette, in modo che la proposta fosse un punto di attrazione anche per tutti coloro che non potevano essere presenti nei pressi del lago e stimolarne la partecipazione. Sempre in tema di storie di montagna vediamo cosa è capitato nelle Valli e Dolomiti Friulane